Siamo fatti di acqua per l’80%, questo si sa, ma la fluidità del corpo è un’altra cosa, ed è legata al modo in cui ci muoviamo, rispecchiando la nostra storia e il nostro carattere. Claudia Col, fotografa e sofrologa (la sofrologia è una tecnica di rilassamento che si fonda sull’uso combinato di parole e musica), ha esplorato questa idea chiedendo agli abitanti di Maranola di farsi fotografare mentre compiono movimenti liberi, legati al proprio respiro e al proprio “sentire”. In una sala pose allestita temporaneamente al centro del paese, per circa due settimane, si sono susseguite una 50ina di maranolesi che hanno seguito le istruzioni dell’artista. La macchina fotografica ha registrato i loro movimenti in centinaia di foto che poi sono state sovrapposte in fase di postproduzione, dando vita a corpi mossi, eterei ed eloquenti. Ad ogni persona fotografata è associato un suono liquido: qualcuno è goccia, qualcuno è pioggia, o mare in tempesta, o acqua di lago. Le foto sono state riprodotte a grandezza naturale e, tramite retro-proiezione, sono state inserite nello spazio abitato, in un gioco di sguardi che rimandano da un punto all’altro, rendendo le immagini quasi inafferrabili allo sguardo, come l’acqua tra le dita della mano.