Un sentiero che fa capolino, luci come fossero un pensiero. Seguiamo gli indizi come pollicino: dapprima una penombra come un'intuizione, poi un'esplosione che è, a sua volta, giardino e cielo, misura il territorio come una via lattea estiva, il naturale si riveste di un artificiale, straniamento sensoriale e attraversamento della mente e del corpo. La suggestione ci immerge in un mondo altro, esperienziale, illuminazione degli occhi e dell'animo.T
Filippo Riniolo nasce a Milano 1986, vive e lavora a Roma dove si è laureato nel 2011 all’Accademia di Belle Arti con una tesi sull'Impatto della finanziarizzazione nel sistema dell’arte contemporanea”. La sua ricerca spazia molto tra temi poetici, politici, sociali, storici e d'attualità. Tra i suoi campi di interesse ci sono il rapporto fra corpo e potere, queer studies, gender studies e post-colonial studies. Fra I suoi strumenti di ricerca troviamo l’installazione, la performance, il suono e il video. Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive; ricordiamo il suo llavoro lifelong learning al Museo CIAC (Genazzano) nel 2012, mostra curata da Claudio Libero Pisano e l'installazione "La sua presenza" a Sponge arte conteporanea (Pergola) nel 2014 curata da Fabrizio Pizzuto. Fra le mostre collettive "Azione ! seconda" The Others Art Fair (Torino) e "Così vanno le cose" ArtVerona (Verona) nel 2014. "Intellego" al Museo Bilotti (Roma) nel 2013 e Open4 al SaleDock (Venezia) nel 2012.