GIÀ PIACENTINI
"MARANOLA CITTÀ ETICA"
Già Piacentini è stato giudice imparziale, voce perentoria e convinta di una giuria composta da una sola persona – lui stesso - che ha stabilito quindi all’unanimità, che gli abitanti del paese avevano vinto un premio speciale: MARANOLA CITTA’ ETICA. E’ certamente un riconoscimento per una memoria recente ma anche di una storia ancora molto da costruire perché questo suo insigne premio è valido per il 2014. E’ quindi basato sulle belle azioni che hanno segnato la storia più prossima del paese ma è soprattutto dato sulla fiducia che l’artista ha maturato filosofeggiando con i vecchi seduti sul rivellino medievale, progettando con i bambini scorrazzanti tra i vicoli, discutendo con quanti – giovani e adulti - seminavano idee, si rimboccavano le maniche, aprivano una porta di casa, ripulivano un giardino dai suoi rifiuti distratti.
Perché Già Piacentini non ha messo nel suo elenco di valutazione il clima più mite, l’acqua pulita o il panorama affascinante, ma quella rete di intenzioni ed azioni che segnano il quotidiano e contemporaneamente lo straordinario di Maranola.
Ora entrando in paese dalla sua via principale, c’è in bella vista un segnale turistico costituito da un cartello quadrato di metallo, colorato di giallo come un grande post-it che serve a ricordare, a chi arriva e a chi parte, che c’è un’etica da portare sempre con sé, prima e dopo il 2014 sognato, assegnato e segnato dall’artista.
"TUTTI BENINI" / "SOGNO DI SOGNO"

Fin dal primo intervento, Gianni Piacentini è stato chiaro e preciso nel ricordare ai visitatori che stavano entrando in una dimensione altra, onirica e immaginifica.
Varcata la soglia dell’arco, unico ingresso al borgo, uno striscione dalla doppia faccia, ha scandito l’inizio del sogno e il risveglio del visitatore, augurando “Buongiorno ai suonatori” per chi usciva e “Buonanotte dai sognatori” per chi entrava.
Ai sognatori sono stati dedicati gli altri due interventi successivi: TUTTI BENINI e SOGNO DI SOGNO, due lavori di figurazione che si sono inseriti nel percorso espositivo con delicata forza rappresentativa. Due opere che sono scaturite dall’atto del collezionare, raccogliere frammenti di sogno nel quotidiano e rimodularne il significato.
Così SOGNO DI SOGNO è una sorta di fumetto disegnato raccogliendo libri le cui copertine raffigurano volti dormienti, mentre TUTTI BENINI, attingendo a piene mani dalla tradizione sacra del presepe, ne deduce uno dei classici personaggi: il contadino dormiente, il Benino, appunto, che nell’opera di Gianni si clona all’infinito, assumendo in sogno la responsabilità della narrazione. Ecco che Gianni ha messo tutti a dormire, e in queste due azioni poetiche di raccolta e catalogazione, ha lasciato che i sogni si moltiplicassero, uno dentro l’altro, proprio come nella mente dei dormienti.

"SMORFEO"
Il fare di Già Piacentini all’interno del Festival si è contraddistinto per il suo carattere ludico e coinvolgente. Gli interventi disseminati come “Freccia” e “In attesa del germoglio” hanno prodotto in vari modi confusione e sorpresa.
I materiali utilizzati hanno veicolato un’estetica del quotidiano, fatta di oggetti semplici come un bastone da passeggio, una matita da carpentiere, le tante mattonelle e gli altrettanti piatti da cucina, tutti rigorosamente diversi, che si sono ricontestualizzati in un nuovo utilizzo.
L’artista ha giocato sullo spiazzamento generato tra quanto già presente e quanto ha installato per l’evento. Per SMORFEO, il nostro pifferaio magico, seguito da bambini e carriole, è andato stimolando fantasie da amanuense e assecondando coloro i quali desideravano partecipare alla creazione di nuovi circuiti numerici e nuovi percorsi toponomastici.
I numeri civici contraddicevano la regola e, applicati in modo apparentemente scriteriato, ad esempio in prossimità di muri ciechi o aree non consone o ad altezza insensata, hanno dato vita ad un gioco di società su scala urbana.
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