UNISONO è un’opera d'arte aperta che “non è per la gente, ma è la gente” e nasce dalla residenza di Daniele Villa nel borgo di Maranola.
Un concerto diffuso, cantato dagli abitanti e dai visitatori, tutti “accordati” sulle note musicali di tre canzoni della tradizione maranolese, che hanno cinto il borgo, gli abitanti e i visitatori nelle maglie calorose di un canto corale, in un unisono che è stato a volte discordante e caotico, altre volte struggente e armonioso – che comunque non ha rinunciato alla sfida del sentirsi comunità.
UNISONO è un’opera d’arte “fatta della stessa materia degli scambi sociali” (Bourriaud) e qui si esaurisce in uno “stato d’incontro”
“L’arte - scrive Nicolas Bourriaud in Estetica Relazionale - non cerca più di figurare utopie, ma di costruire spazi concreti. Oggi sembra più urgente inventare relazioni possibili con i propri vicini che scommettere sul domani. È tutto qui, eppure è qualcosa di enorme.”
Come nella premessa della ricerca di John Cage, arte e musica vengono concepite non come azioni creative avulse dal proprio contesto storico-culturale, ma come situazioni sociali che coinvolgono le persone e le loro attività. Vi è quindi uno strettissimo nesso tra arte e mondo, tra arte e vita e così UNISONO cerca di inventare relazioni possibili e nuove forme di scambio, per una elaborazione collettiva del senso e per abitare un mondo comune; un gesto consueto ed elementare come il canto diventa arte, mentre l’atto creativo sconfina nel flusso della vita quotidiana.
Con UNISONO, Seminaria vuole riaffermare l’apertura del proprio progetto curatoriale, dove gli artisti vengono invitati a lavorare con un approccio flessibile e permeabile al contesto in cui si inseriscono e dove gli abitanti vengono coinvolti a monte, durante e a valle della produzione dell’opera arte.
Il breve video documentario nato da questa esperienza è stato realizzato da Sguardoingiro con le riprese di Cinzia Paolino e Giancarlo Leggeri.