Carlo De Meo interviene a SETTEMBRE AL BORGO, con otto opere installate in un percorso che dalla Chiesa dell’Annunziata porta il visitatore alla scoperta di angoli e scorci suggestivi del borgo.
L’artista si infiltra e mimetizza all’interno degli spazi per raccontare bugie e paradossi attraverso un personaggio ALTRO senza spessore come l’ombra, che rivela quel limite tra ciò che è e ciò che non è, tra il vuoto e il pieno, il bianco e il nero, la verità e la sua rappresentazione.
Al centro della navata della Chiesa dell’Annunziata, troviamo un Altro in VELOVEDETE, scisso dalla materialità delle cose, ma di esse intimamente composto. Qui l’ombra si aggrappa alla materia e oggetti di uso comune assumono nuovi profili, come in GENIO che, nascosto nell’angolo esterno della Chiesa, magicamente prende forma dall’esperienza del quotidiano e dal ribaltamento inventivo degli oggetti.
Pochi metri più in là, altre sagome trapuntano il vicolo di Via Fatta. Imbastite come trame leggere nello spazio, le ombre e le figure di Carlo De Meo, in un continuo scambio di sguardi reciproci, indicano le visioni da rincorrere tra i vicoli di Casertavecchia. Tracce e rebus visivi lasciati dall’artista durante il suo errare, affinchè lo spettatore, raccogliendo ogni piccolo indizio, possa costruire la propria storia.