San Luca è stato il primo pittore ed è lui che con le sue mani sante, dipinse per primo il velo e il volto della Madonna. Al suo lato è sempre raffigurato un toro, un vitello alato o una più terrena mucca sazia di pascolo, come quella presente nella statua processionale collocata sull’altare della Chiesa che Maranola a questo santo speciale ha voluto mille anni fa dedicare.
E nel costruire la sua opera, Christian Ghisellini ha deciso di compiere una transumanza dei segni, facendo scendere dalla chiesa rifugio alla strada dei giorni comuni quell’animale prezioso.
Su una parete tavolozza di una casa alla periferia del sacro, sono stati tracciati pochi e decisi tratti di grafite nera, attraverso spatolate vigorose e rifiniture accurate che ritraggono l’animale, privo di genere, ritto e sicuro sulle sue zampe riportandolo di nuovo accanto agli uomini e al loro quotidiano di fatica. E così anche in questo nuovo luogo, estrema propaggine del rito, il santo riesce a portare protezione per mandrie, greggi, donne, uomini e tutti quelli che lì sono passati e ora per tutti gli altri che verranno.