MARCO MORICI
"LA STANZA DEL PARTO"
Allestita in una torre medievale riproduce attraverso l'utilizzo di teli l'immagine di un utero con rami protesi, rossi come vasi, come nervi, che mettono in congiunzione il cielo con la terra. L'opera di Marco Morici che vive di contrasti, il dolore e l'amore, il cristo e la madre; l'emozione diventa materia scorre e penetra fino a tornare all'essenza, alla radice, al minerale, mentre abbraccia l'infinito.
"LANDSCAPE 008"
La fluidità del soggetto si dissolve sotto teli candidi, la liquidità è vibrante e pulsa, accompagnata da una melodia che spinge all'introspezione. Ogni elemento è in sinergia in un'armonica danza. Piega nella piega alla continua ricerca dell'irraggiungibile in un moto perpetuo. Dentro la duplicità. Il corpo evanescente fatica a lasciarsi inquadrare, avvolge il paesaggio circostante, emana e si propaga come l'aria che soffia sotto il velo e sfugge da confini fisici. L'ambiente, la terra, gli alberi vivono di vita propria. Le fronde sono celate dal velo che separa il mondo altro, infine scompaiono avviluppate dalla luce.
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