Allestita in una torre medievale riproduce attraverso l'utilizzo di teli l'immagine di un utero con rami protesi, rossi come vasi, come nervi, che mettono in congiunzione il cielo con la terra. L'opera di Marco Morici che vive di contrasti, il dolore e l'amore, il cristo e la madre; l'emozione diventa materia scorre e penetra fino a tornare all'essenza, alla radice, al minerale, mentre abbraccia l'infinito.