GIACOMO LION
"CAELUM"
Giacomo Lion, attraverso un intervento di appropriazione sinestetica dello spazio di uno dei giardini, ha realizzato un labirinto di lenzuola stese ad asciugare. Il profumo del sapone di Marsiglia ha condotto adulti e bambini in una dimensione di gioco e di scoperta. Un luogo altro, svanito, proprio come un sogno, al termine del Festival, ma in grado di trattenere e rilasciare lentamente le energie catturate nel suo centro. CAELUM è stato un ambiente fisico e sociale in cui i visitatori sono divenuti performers inconsapevoli. Muovendosi, hanno animato riflessi di bianco e giochi di luce a scomparsa immediata, contaminando e risemantizzando lo spazio con cui entravano in contatto. Le ombre disegnavano presenze impercettibili, impalpabili, stimoli di processi mentali compiuti all’interno di un sistema interattivo. L’artista padovano ha allestito così un’architettura effimera, mossa da vuoti luminosi, costruttori a loro volta di pieni meravigliosi, puliti come i pensieri dell’infanzia.
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