DANIELA PEREGO
Di origine fiorentina inizia la sua carriera come artista nel 94 e nel ’96 presenterà la sua prima personale alla Galleria Giulia di Roma. Ha iniziato la sua ricerca riflettendo sulla luce e sulla sua capacità d’interazione con i materiali più vari. Presto sono nate le prime proiezioni di diapositive, per approfondire poi con la fotografia, il video, la video-installazione e tornare poi nuovamente alla materia. Ha esposto in gallerie private, spazi pubblici e musei, ha partecipato a festival e biennali in Italia e all’estero. Nel 2018 ha fondato la dreamingvideo.it che si occupa di produzione video. Negli ultimi anni si è cimentata anche nella cura di mostre tra le quali: “Le altre opere” artisti che collezionano artisti che ha coinvolto cinque musei a Roma.
Alcuni dei luoghi dove ha esposto sono: National Centre for Contemporary Arts a Mosca, Galleria Nazionale d’Arte Moderna a Roma, Archivio di Stato a Torino, Palazzo della Permanente a Milano, 60° Festival di Locarno a Locarno, Biennale di fotografia 2006 a Mosca, Festival della fotografia 2011 a Roma, Auditorium di Roma, Museum National Indonesia, Jakart, Castello Colonna a Genazzano, Castello di Rivara a Torino, Pam di Napoli, Macy a NY, MU.SP.A.C L’Aquila, Maxxi Roma, Museo Pecci di Prato, Biennale Argentina 2014, MACRO Roma, GAM di Roma, Museo Carlo Bilotti Roma.
PH. Giorgia Bombino
TITOLO PROGETTO PER SEMINARIASOGNINTERRA23
Arrivederci
Quanto è importante il passato per immaginare e costruire il futuro?
Penso che il proprio vissuto influenzi inevitabilmente il nostro futuro anche se a volte possiamo non percepirlo razionalmente. Io cerco di non immaginare e non pensare e tanto meno di costruire un futuro, credo che l’unico modo di vivere pienamente sia vivere il momento.
Tuttavia, anche se non consciamente, le mie opere suggeriscono un possibile futuro ma sempre lasciando spazio alla personale interpretazione.
Quali sono gli elementi su cui vorresti/e lavorare ancora?
Nella mia carriera ho utilizzato numerosi media e negli ultimi anni sto lavorando con la pittura ma in parallelo anche con la fiber art che è iniziata proprio con “Arrivederci”.
Raccontami di più dell’opera per Seminaria.
“Arrivederci” è un saluto ai miei genitori che mi anno lasciato nel 2006 e nel 2011.
Nel 2017 li ho voluti salutare a modo mio, un arrivederci e non un addio. La
margherita perchè per me è la loro nuova forma e un giorno sarà anche la mia. Un
fiore semplice ma perfetto, un fiore silenzioso e sereno.
Un progetto che non hai potuto realizzare, ma che ti piacerebbe fare?
Ho fatto un progetto per un enorme prato rosso con piccole margherite rosse e
gialle tridimensionale tutto realizzato ad uncinetto. E’ un lavoro molto grande e
soprattutto molto costoso e quindi fino a che non troverò un finanziamento rimarrà
solo un progetto.
Nel tuo lavoro il vissuto personale e la creazione di un campo emotivo condiviso
sono elementi fondamentali. Come coniughi la tensione fra tempo privato e tempo
sociale dell’arte?
Non c’è distinzione di tempo nel mio tempo, tutto si mescola, arte e vita sono per
me indistinte.